LA CUCINA DI MONTALBANO

Il Commissario Salvo Montalbano è uno dei personaggi più rappresentativi dell'immaginario letterario italiano. Nato dalla geniale penna di Andrea Camilleri ed entrato nel cuore degli italiani grazie anche alla fortunata serie televisiva, Montalbano è oggi un successo internazionale.

A fare da cornice alle vicende del commissario più famoso d'Italia, c'è l'isola delle meraviglie, la Sicilia. Una regione splendida dove sotto il sole a picco si fondono arte, storia, paesaggi mozzafiato ed enogastronomia, regalando uno sfondo pittoresco al seducente e caratteristico Commissario dal carattere spigoloso e dallo smisurato "pititto" (appetito in dialetto siciliano).


(photo credits: www.blog.giallozafferano.it)

Grazie ai racconti dei prodotti e dei piatti tipici siciliani, protagonisti dei ricordi dell'infanzia di Camilleri, la cucina diventa protagonista delle tante storie di Montalbano, che nutre per il cibo una passione a volte più forte di quella amorosa per le donne che tanto desidera, prima tra tutte l'amata Livia.

I segreti della cucina sono custoditi principalmente da Adelina, la fidata "cammarera" che prepara per Montalbano delizie di ogni genere.
Spassosissimi anche i racconti dei pranzi a base di pesce sul lungomare nella trattoria da Enzo, che il Commissario gusta in assoluto silenzio, senza parlare.

Tra i suoi piatti preferiti ricordiamo innanzitutto gli arancini e poi la caponata di melanzane, la pasta 'ncasciata, gli spaghetti al nero di seppia e le sarde a beccafico.

"Gesù! Gli Arancini di Adelina! Li aveva assaggiati solo una volta: un ricordo che sicuramente gli era trasùto nel Dna, nel patrimonio genetico!"


(photo credits: www.mondadoristore.it)

Proprio questa prelibatezza della tradizione culinaria siciliana dà il nome alla prima raccolta di racconti brevi di Camilleri di cui è protagonista il Commissario.
"Gli Arancini di Montalbano" è infatti il titolo dell'ultimo racconto contenuto all'interno del libro, ambientato durante la cena di Capodanno a casa di Adelina dove Montalbano è ospite e durante la quale riuscirà alla fine a gustare gli adorati arancini nonostante il caso che si trova a dover risolvere.

LA RICETTA DEGLI ARANCINI DI ADELINA

Camilleri descrive minuziosamente il sacro rito della preparazione degli arancini, che impegna Adelina per ben due giornate!

Si inizia facendo cuocere per diverse ore la carne di vitello con quella di maiale, insieme a cipolla, pomodoro, sedano, prezzemolo e basilico. 
Il giorno dopo poi si prepara il riso che si impasta con le uova, per poi lasciarlo raffreddare. 
Nel frattempo si lessano i piselli, si prepara la besciamella, si affetta il salame e si unisce il composto alla carne preparata il giorno prima, tritando tutto insieme con l’aiuto di una mezzaluna (“nenti frullatore, pi carità di Dio!”). Poi si unisce al riso un po’ del sugo ottenuto dalla cottura della carne, per insaporirlo.
A questo punto si preparano gli arancini dandogli la forma a cono tipica delle province di Catania e Messina: si riempie di riso il palmo incavato della mano e si riempie la cavità ottenuta con il composto, poi si copre con dell’altro riso e si modella l’impasto con le mani.
Ogni arancino va poi infarinato, spennellato con l’albume d’uovo e cosparso di pan grattato; a questo punto è pronto per essere fritto all’interno di una casseruola con olio bollente per una decina di minuti, fino a quando si ottiene una panatura dorata.  
Per ultimo, si lascia scolare l’eccesso d’olio sulla carta assorbente “e alla fine, ringraziando u Signiruzzu, si mangiano!”



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